domenica 22 marzo 2020

La resistenza fotografica: vademecum in 8 punti


Sandro Bini > Dalla Serie /  Balcony home / marzo 2020

Comprendo che la tentazione di non fare un bel niente è forte e sicuramente giustificata. Le preoccupazioni sono tante e le energie mentali messe a dura prova dalla quarantena e dal bombardamento mediatico sul virus. Ma proviamoci. Come è possibile per i fotografi utilizzare in modo utile e creativo il tempo a casa?

1) Leggere e studiare, e non solo libri di o sulla fotografia.
Proviamo a trovare almeno un'ora o due della giornata per leggere un romanzo, un saggio, rivedere un libro fotografico, fare ricerche on line.

2) Archiviare, editare, postprodurre & stampare
Archivio. Non ne avevamo mai tempo. Sistemarlo organizzarlo non è solo una questione di ordine e disciplina. E' un gesto di cura che può trasformarsi in una occasione creativa.
Editing. Come sopra. Rivediamo i nostri lavori, i nostri progetti, i nostri scatti, organizziamoli, costruiamo le griglie, le sequenze. Ci vuole tempo, ne abbiamo? Sfruttiamolo.
Postproduzione. Perchè no. Facendo si impara. Ma non tutte, solo quelle che avete scelto prima.
Stampare. Sia per editare (piccoline mi raccomando) sia, soprattutto, per avere degli oggetti da vedere, da toccare, da incorniciare, da appendere, da regalare o custodire con affetto.

3) Progettate un libro (un dummy)
Potrebbe essere il momento giusto. Realizzate artigianalmente un album, un libro fotografico d'artista. Vi divertirete, userete le cose, le mani, passerete in modo creativo il vostro tempo.

4) Partecipare ai Concorsi e alle Selezioni.
Al di là del risultato rappresenta sempre un'occasione di riflessione sul proprio lavoro e di crescita autoriale.

5) Progettare nuovi lavori, nuove serie, nuove idee
Da realizzare durante o alla fine della emergenza. Magari anche progetti collettivi. Coinvolgete i fotografi vostri amici.

6) Organizzare e partecipare a incontri fotografici on line.
Di questi in realtà ce ne sono già tanti. Bene così! Serve a imparare, socializzare, confrontarsi, crescere.

7) Fotografare
Si vabbè ma non si può uscire. E allora? Fotografiamo a casa o dalla casa. Avete finestre, balconi, terrazzi giardini? Sfruttiamoli: da dentro fuori e da fuori dentro. Fotografiamo gli interni, le stanze e gli oggetti delle nostre abitazioni. Teniamo un diario fotografico, iniziamo a scattare. Costruiamo serie fotografiche concettuali (l'ansia, la paura, l'attesa, la claustrofobia, la noia). Riscopriamo i nostri familiari e/o conviventi scattandogli dei ritratti, raccontiamo le loro giornate. Facciamoci (anche), perchè no, degli autoritratti. Inventiamoci, mettiamo in scena e fotografiamo delle situazioni, delle storie.

8) Postfotografare
E' innegabile che la condizione cattività rilanci tutte le pratiche postfotografiche che ben conosciamo e che sembravano un po' aver esaurito il loro slancio. Dall'utilizzo delle immagini disponibili dalla videocamere di sorvegliana, webcam, google streetview, agli screenshot dal web o dalla televisione fino alle pratiche di appropriazionismo fotografico e re-mixed photography. Ne abbiamo già visti pubblicati in questi giorni alcuni esempi.

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