Il primo fu Brassaï con il suo celebre “Paris de nuit” nel 1932, poi Bill Brandt con “A night in London” nel 1938, che con con i limiti tecnici dell’epoca riuscirono a raccontare in maniera poetica la nightlife di due grandi metropoli come Parigi e Londra. Ancor oggi questi due grandi libri costituiscono i modelli del “genere” nell’ambito di una poetica surrealista che influenza ancor oggi tanta fotografia contemporanea. Il racconto notturno è passato poi in anni molto più recenti, sulla via inziata negli anni '40 da Weegee e del suo "The Naked City" (1948), agli interni alternativi e underground di Nan Goldin (’80) e Wolfgang Tillmans (’90) con una fotografia “dura”, diaristica, generazionale di forte impatto emotivo e sociale tutta coinvolta in una dimensione privata. Ma la notte in città continua a vivere anche fuori, nelle strade: quelle vuote e desolate delle periferie urbane e quelle piene di vita e di folla delle notti estive intorno ai locali del centro. Personalmente il pensiero di fotografare la città di notte con un approccio "street", si lega ancora una volta alla mia esperienza professionale con Deaphoto, grazie ai Mondiali di calcio del 2006, che mi hanno suggerito l’idea di organizzare, proprio in quei giorni, un Corso di Night Street Photography che raccontasse la nightlife intorno ai locali estivi ed ai maxischermi dove si radunava la gente per seguire le partite. E' stato quello per me forse il modo migliore affinché la tradizione street tornasse a confrontarsi con uno scenario notturno non troppo indagato (escluso gli illustri esempi prima citati). Il percorso è poi continuato, negli anni successivi, concentrandosi sempre sugli itinerari estivi della movida fiorentina, ma lasciando piena libertà agli studenti nella costruzione del proprio racconto notturno. In questa esperienza - come docente e come fotografo - ho potuto notare, come al di là di alcuni denominatori comuni nell’approccio street, sitli e tecniche si adattino al nuovo scenario, lasciando ampi margini di possibilità, tecniche ,creative ed interpretative, in cui movimento, cromatismo, giochi di luce, contribuiscono alla definizione di una visione personale indicativa del proprio modo di vivere e sentire la notte in città. Le mie due immagini che accompagnano questo post sono due inediti realizzati durante le Esercitazioni del Corso di Nigth Street Photography 2007-2008. La Galleria Immagini della Mostra finale del Corso può essere visionata al seguente link: Nightlife in Florence 3 .
1967? fair enough…
12 ore fa