lunedì 27 aprile 2015

La fotografia al mondo: autoreferenzialità vs funzione civica


© Sandro Bini, 25 aprile 2015


La fotografia che avrebbe dovuto raccontare il mondo al mondo, le persone alle persone, rischia seriamente di raccontare se stessa a se stessa... Il giorno del 25 Aprile al termine di una bella grigliata a casa dell'amico Dario​ Orlandi si ragionava di come la fotografia potesse riconquistare l'utopia etica di essere informazione, testimonianza, sensibilizzazione e cultura per le masse... Come la fotografia postesse essere veicolo di valori e di cultura per tutti e quali strategie i fotografi potessero adottare per uscire dal circolo vizioso dell'autoreferenzialità e dell'intellettualismo snobbistico privo di scopo, della complicazione linguistica per tornare ad avere una accessibile funzione civile. E' stato un momento emozionante, sembrava di essere tornati agli anni '30 alla nascita del fotogiornalismo. Certo capiamo bene che la situazione oggi è molto diversa, ed estremamente complicata ma questa spinta mi appare oggi più che mai fondante. Ecco interroghiamoci  sul cosa e sul come fare…. Liberiamo la fotografia da se stessa e ridoniamola al mondo e alla gente con vicendevolezza e semplicità.

2 commenti:

Luigi Torreggiani ha detto...

Non posso che condividere! Il mondo della fotografia si sta accorgendo finalmente che, preso nella bolla dell'arte, rischia di scoppiare. La funzione civica è la vera forza della fotografia, la potenza che gli permetterà sempre di resistere ed essere autonoma.

Eugenio ha detto...

Ho amici appassionati che hanno difficoltà a usare la fotografia nella forma che descrivi, hanno difficoltà perfino nel raccontare in fotografia la storia della loro famiglia, sono invece impegnatissimi nel ricercare qualunque forma di astrattismo, riescono a trasformare edifici, panorami e scene urbane in un qualcosa di (per me) indecifrabile. Spero di non essere andato fuori tema. Buona serata.