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La fotografia che avrebbe dovuto raccontare il mondo al
mondo, le persone alle persone, rischia seriamente di raccontare se stessa a se
stessa... Il giorno del 25 Aprile al termine di una bella grigliata a casa dell'amico
Dario Orlandi si ragionava di come la fotografia potesse riconquistare l'utopia etica
di essere informazione, testimonianza, sensibilizzazione e cultura per le masse... Come la
fotografia postesse essere veicolo di valori e di cultura per tutti e quali strategie i
fotografi potessero adottare per uscire dal circolo vizioso dell'autoreferenzialità e dell'intellettualismo snobbistico privo di scopo, della complicazione linguistica per
tornare ad avere una accessibile funzione civile. E' stato un momento
emozionante, sembrava di essere tornati agli anni '30 alla nascita del
fotogiornalismo. Certo capiamo bene che la situazione oggi è molto diversa, ed estremamente
complicata ma questa spinta mi appare oggi più che mai fondante. Ecco interroghiamoci
sul cosa e sul come fare…. Liberiamo la fotografia da se stessa e ridoniamola al mondo e alla gente con vicendevolezza e semplicità.